Boccaccio indiscreto : il mito di Fiammetta / Marco Santagata
. - Bologna : Il mulino, 2019.
A 853.1 SAN BOC
Partito da Firenze nel 1327 al seguito del padre, Giovanni Boccaccio trascorse gli anni giovanili a Napoli, dove prima svolse l’apprendistato come mercante, poi si cimentò con le sue prime prove letterarie. Il libro getta una luce nuova su questa fase di formazione dello scrittore fiorentino, facendo emergere nuovi elementi circa la cronologia e l’interpretazione della Caccia di Diana, del Filocolo e del Teseida. Originali, soprattutto, appaiono i contorni della genesi del mito di Fiammetta, la donna poetica celebrata in molte sue opere, ma anche il personaggio che a Boccaccio servì per trasfigurare nell’invenzione letteraria una concreta passione amorosa, cui aveva fatto indiscretamente riferimento nel Filocolo, così guadagnandosi l’ostilità della corte angioina.
Dante : altri accertamenti e punti critici / Alberto Casadei
. - Milano : Franco Angeli, 2019.
A 851.1 CAS DAN
In questo volume l'autore ritorna su alcune questioni fondamentali della critica dantesca, aggiornando e integrando i suoi contributi usciti nell'ultimo decennio. Vengono innanzitutto offerte nuove prove contro l'autenticità della cosiddetta "Epistola a Cangrande" e di altri testi dubbi (compresa una lettera di recente attribuita a Dante), sempre partendo da un'attenta ricognizione storico-filologica, però non disgiunta dall'interpretazione critica dei dati e degli indizi: un'operazione indispensabile ma a volte sottovalutata, specie quando non si tiene conto degli elementi stilistici e intertestuali specifici. Per questo un'ampia serie di contributi mira ad accertare l'esatta semantica di luoghi testuali molto importanti, come il finale della Vita nova o vari passi del Poema sacro assai controversi, oppure i limiti interpretativi che debbono essere tenuti se si esamina una figura come quella del Veltro. Si tratta di punti critici determinanti per l'esegesi dell'intera opera dantesca, anche in rapporto alla sua concezione dell'ispirazione poetica, qui indagata attraverso le Egloghe; su questi punti si fondano alcune letture complessive degli ultimi canti del Paradiso, nelle quali vengono messi a frutto strumenti forniti dalle nuove stilistiche cognitive. Nell'insieme emergono con evidenza le linee che possono consentire di collegare il diagramma storico delle opere dantesche alla loro interpretazione più aggiornata.
Dante per immagini : dalle miniature trecentesche ai giorni nostri / Lucia Battaglia Ricci
. - Torino : Einaudi, 2018.
A 851.1 BAT DAN
Nonostante le perdite, la quantità di materiali censibili sotto il cartellino Dante per immagini è sterminata: una ricchissima produzione d'opere d'arte che dai margini dei libri si estende alle pareti di chiese e di edifici pubblici e a dipinti e disegni sui supporti più diversi, o si fa plastica realtà in bassorilievi e sculture a tutto tondo. A dar vita a questa straordinaria produzione hanno collaborato artisti anonimi e nomi fra i più illustri della storia dell'arte occidentale: i vari "Maestri" che fra Tre e Quattrocento con i loro minii fecero «ridere le carte» del «poema sacro», e poi Botticelli, Signorelli, Michelangelo, Zuccari, Reynolds, Füssli, Delacroix, Ingres, Rodin, Doré, Dalí, Rauschenberg, Guttuso, fino ai contemporanei Mattotti, Ferrari e Paladino. Per ognuno di essi «il Dante» è stato una sorta di pietra di paragone su cui misurarsi o al servizio del quale piegare competenze e sensibilità personali. «Le opere di Delacroix e di Scheffer, due veri e propri capolavori del primo Ottocento francese, esemplificano perfettamente il modo in cui queste generazioni di artisti figurativi "guardano" alla Commedia e al suo autore: dopo essere stato travestito da poeta neoplatonico nell'èra di Landino e di Botticelli, l'Alighieri diventa ora "le poéte romantique par excellence". In effetti gli artisti che tra fine Settecento e primo Ottocento sono tornati a leggere il poema e a darne traduzione visiva hanno appuntato prevalentemente l'attenzione sulle grandi personalità e sulle sventurate eroine, facendone veri e propri simboli visivi capaci di vivere di vita propria e di rappresentare, estratte definitivamente dal libro, passioni e tensioni eterne...
Dialoghi / Fabio Levi ; traduzione inglese di Gail McDowell
. - Torino : Einaudi, 2019.
A 853.914 LEV DIA
«Io sono uno che ha bisogno di comunicare molto, se non riesco a comunicare soffro, ho bisogno di parlare o scrivere, avere se possibile una comunicazione ad andata e ritorno». In questa frase, così semplice e diretta, si avverte una molteplice urgenza: di esprimersi e di ascoltare trovando interlocutori ovunque, di ogni età, condizione sociale e livello culturale. Primo Levi ha raccontato – di Auschwitz e di molto altro – agli studenti italiani nati nel dopoguerra e ai tedeschi dell'èra post-nazista, ma anche al se stesso di quarant'anni dopo il Lager, in dialoghi che ha saputo costruire con pazienza, schiettezza e intelligenza. Nell'illustrarne trame e intonazioni questa Lezione si rivolge a un sempre rinnovato interlocutore di Levi: il lettore di oggi e di domani.
Giorgio Caproni e gli altri : temi, percorsi e incontri nella poesia europea del Novecento / Elisa Donzelli
. - Venezia : Marsilio Editori, 2016.
A 851.914 DON GIO
Il volume raccoglie i risultati di un intenso lavoro di ricerca condotto all'interno di archivi italiani e stranieri del Novecento. È un libro sulla poesia di Caproni ed è un libro su altri scrittori, artisti e intellettuali testimoni dell'eredità culturale di uno dei protagonisti della poesia europea del Novecento. Altri protagonisti non solo italiani poiché sin da giovanissimo Caproni ebbe a che fare con contesti che superavano i confini nazionali. Da un lato grandi voci della poesia italiana: Mario Luzi, Vittorio Sereni, ma anche Libero Bigiaretti, Mario Mafai, Diego Valeri, Margherita Guidacci il cui dialogo con il poeta livornese viene scoperto o riletto alla luce delle carte ritrovate. Dall'altro scrittori e intellettuali europei che, anche grazie all'esperienza di traduzione compiuta da Caproni, hanno giocato un ruolo decisivo nella definizione di grandi temi della poesia moderna: Pierre J. Jouve, Antonio Machado, Federico G. Lorca, René Char, Maurice Blanchot. È nella biblioteca privata del poeta, e non solo qui, che l'autrice individua una serie di letture compiute nel tempo e spesso incentrate sulla figura della Bestia. Libri letti, riletti, dedicati, annotati, mostrano come uno dei motivi dominanti dell'ultimo Caproni (e della riflessione sul linguaggio in genere) affondi le sue radici in un passato lontano; perché fin dal 1935 Giorgio Caproni la Bestia l'aveva scoperta, tenuta d'occhio, studiata attraverso la voce e i libri degli altri.
La grande bellezza dell'italiano : il Rinascimento / Giuseppe Patota
. - Roma : Laterza, 2019.
A 850.9003 PAT GRA
Quello che avete in mano, più che un libro, è una guida turistica per esplorare l’italiano depositato nelle opere di tre grandi protagonisti del nostro Rinascimento: Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Machiavelli.
Le opere d’arte, che siano fatte di linee e di colori o che siano fatte d’inchiostro e di parole, devono produrre bellezza. Di qui il titolo La grande bellezza dell’italiano, di qui l’organizzazione del libro in sale, come accade nei musei.In ciascuna è esposto il magnifico italiano di Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Machiavelli: ascoltando il suono delle loro parole, che echeggia da una parete all’altra, rincorrendo il ritmo dei loro versi, che scivola sul marmo dei pavimenti, ammirando la forma delle loro frasi, che adorna volte, colonne e soffitti. Giuseppe Patota ha lavorato a questa guida pensando ai suoi studenti, agli insegnanti e a tutti i lettori interessati alla storia e colpiti dalla bellezza dell’italiano, oggi ferito a morte non tanto da chi sbaglia o manca un congiuntivo per ignoranza (che è una condizione socioculturale, non una colpa) quanto da chi, come i suoi progenitori linguistici di un secolo fa, lo sta progressivamente trasformando in una lingua violenta, rozza, insultante: in una parola, brutta. Nell’Italia di oggi, la cui ricchezza culturale pare improvvisamente oscurata dall’intolleranza, dal populismo e dalla volgarità, è tanto più necessario che le opere che studiano l’arte si pongano l’obiettivo di agevolare, a loro volta, la percezione della bellezza.
Inchiesta sul testo : esercizi di interpretazione da Dante a Marino / Maria Antonietta Terzoli
. - Roma : Carocci, 2018.
A 850.9 TER INC
Partendo da una analisi rigorosa e sistematica, che prende in conto anche implicazioni storiche, culturali e figurative, il volume indaga modalità di costruzione e meccanismi di funzionamento del testo letterario in un arco cronologico compreso fra Trecento e Seicento. Sono proposte interpretazioni nuove di celebri opere letterarie: alcuni canti della Commedia di Dante, una novella del Decameron di Boccaccio, un episodio della Gerusalemme liberata di Tasso. La contaminazione di tradizione classica e cristiana è analizzata nei modelli che ispirano l’inventio, nelle suggestioni compositive, nelle riscritture parodiche. Il libro offre anche letture di opere meno note: la splendida Historia de duobus amantibus di Enea Silvio Piccolomini e la raccolta di rime di Giovanni della Casa. Speciale attenzione è riservata alle strategie dedicatorie, in particolare nei libri di poesia del Cinquecento: testi liminari da interpretare nella loro codificata ma variabile tipologia, e nella sofisticata interazione con l’opera che introducono. Chiude il volume l’analisi di un frontespizio dell’Adone di Giovan Battista Marino, emblematica sintesi figurativa dell’intero poema.
Introduzione alla lettura del Decameron di Boccaccio / Giancarlo Alfano
. - Bari : Laterza, 2014.
A 853.1 ALF INT
«Comincia il libro chiamato Decameron cognominato prencipe Galeotto, nel quale si contengono cento novelle in diece dì dette da sette donne e da tre giovani uomini».
Questo libro introduce all’opera che ha mutato il cammino dell’intera narrativa occidentale attraversandone la storia compositiva, l’architettura della narrazione, i temi e il sistema dei personaggi, le coordinate della lingua e dello stile, così da proporne una nuova interpretazione complessiva.
Leopardi / a cura di Franco D'Intino, Massimo Natale
. - Roma : Carocci, 2018.
A 851.7 LEO
Grazie a Giacomo Leopardi la tradizione italiana fa davvero i conti, per la prima volta, con la modernità e le sue istanze anche contraddittorie, per esempio il fertilissimo conflitto tra ragione e immaginazione. Poeta della vita intensa e, al contempo, della negazione, osteggiato da Croce ma affrontato da Nietzsche, recensito da Benjamin, amato da Beckett, Leopardi è un autore intorno a cui si è sviluppato un dibattito fatto di percorsi complessi e di svolte, e davanti al quale gli steccati disciplinari rivelano, a fronte della ricchissima articolazione della sua opera, tutta la loro insufficienza. Il volume presenta un Leopardi nuovo, difficilmente classificabile secondo categorie tradizionali, aperto al dialogo con autori e problemi del passato e del presente. I più accreditati specialisti delle nuove generazioni ricostruiscono la sua attività di scrittore pubblico e privato in versi e in prosa, di traduttore, filologo e originale filosofo: un poeta e intellettuale europeo che ha attraversato coraggiosamente ogni campo del sapere, interrogando il mistero del mondo e dell’uomo.
Il modernismo italiano / a cura di Massimiliano Tortora
. - Roma : Carocci, 2018.
A 850.90091 MOD
A seguito del dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni, anche in Italia si è imposto il concetto critico-storiografico di "modernismo". E come in altre letterature nazionali, anche in quella italiana esso indica una tendenza che ha caratterizzato i primi tre-quattro decenni del Novecento, cioè quel periodo in cui le rivoluzioni scientifiche (Einstein, Planck), mediche (Freud), filosofiche (Bergson) sovvertono i comuni parametri di valutazione di un mondo che improvvisamente sembra mosso da un'irrefrenabile forza centrifuga. Gli scrittori cercano di trovare una mediazione fra un caos, che sembra oggettivo e irredimibile, e una naturale tensione all'ordine e alla regola. Il volume tenta di circoscrivere i confini dell'area modernista, prima indagando i generi letterari, e dunque romanzo, novella, poesia e teatro; poi soffermandosi sui tratti costitutivi della poetica (stili, realismo e sperimentalismo), dei temi, dei rapporti con le scienze, nonché mostrando le relative strategie editoriali nelle riviste; e infine interrogandosi sulle manifestazioni più persistenti del modernismo lungo tutto il corso del secolo. I saggi che compongono il volume forniscono quindi una fotografia nitida, benché scattata in simultanea da prospettive diverse, di ciò che ha maggiormente contraddistinto il Novecento letterario italiano: il modernismo, appunto.
Per Primo Levi / Pier Vincenzo Mengaldo
. - Torino : Einaudi, 2019.
A 853.914 MEN PER
Il saggio più antico, "Ciò che dobbiamo a Primo Levi", è del 1989; il più recente, "Il canto di Ulisse", è del 2018. Sono esattamente trent'anni che Pier Vincenzo Mengaldo, noto critico e storico della lingua italiana, studia i testi di Primo Levi, ne analizza la scrittura, ne individua il senso più profondo. La «lunga fedeltà» sfocia ora, in occasione del centenario della nascita di Levi, in questo volume, che tutti quegli studi raccoglie dalle sedi diverse dove sono stati originariamente pubblicati, dando loro una veste organica. La lingua di Primo Levi è classica e chiara, ma solo apparentemente semplice: in realtà procede per contrasti, con un lessico ricco di ossimori e di termini tecnici. Mengaldo, alternando momenti più dettagliatamente analitici ad altri di grande sintesi, la scompone e la ricompone per scoprirne i più riposti meccanismi, sempre in relazione con la necessità espressiva di cui è di volta in volta strumento. Ovviamente "Se questo è un uomo" è al centro delle indagini, ma molto spazio è dato alla "Tregua", forse il romanzo di Levi prediletto da Mengaldo, che ben individua le diverse strategie linguistiche dei due libri contigui. Non manca poi l'analisi linguistica dei testi più letterari e meno testimoniali di Levi, in particolare gli splendidi racconti del "Sistema periodico".
Pier Vincenzo Mengaldo (1936), filologo e critico letterario, ha insegnato per molti anni Storia della lingua italiana all'Università di Padova; ha insegnato anche nelle Università di Paris III, Brown e Basilea. Ha scritto importanti studi su Dante, Boiardo, Leopardi, Nievo, Pascoli, Montale, Sereni e altri. Sugli scrittori del XX secolo ha pubblicato una serie di cinque volumi intitolata "La tradizione del Novecento".
Secondo i precetti della perfetta amicizia : il Novellino di Masuccio tra Boffilo e Pontano / Vincenzo Vitale
. - Roma : Carocci, 2018.
A 853.2 VIT SEC
Il volume ricostruisce la genesi e l’evoluzione del Novellino di Tommaso Guardati (1410-1475), più noto come Masuccio Salernitano: dalle prime novelle composte negli anni Cinquanta alla pubblicazione del libro nel 1476. Le dediche di Masuccio funzionano come uno specchio deformante che riflette un’immagine quasi sempre perturbante e poco lusinghiera del destinatario. La scoperta di questo originale meccanismo testuale getta nuova luce sui primi decenni della storia aragonese del Regno di Napoli, svelando i rapporti intrattenuti dalle novelle di Masuccio con le elegie di Pontano, gli epigrammi del Panormita, i dipinti di Colantonio e le splendide miniature della Commedia aragonese. E soprattutto essa consente di apprezzare meglio sia l’eccellenza letteraria, sia l’importanza storiografica dell’opera di Masuccio.