I beni temporali della Chiesa / Velasio De Paolis ; a cura di Alberto Perlasca
. - Bologna : EDB, 2019.
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Il volume costituisce un commento al libro V del Codice di diritto canonico, dedicato ai beni temporali della Chiesa, ovvero i beni che hanno un valore economico, necessari all'uomo in quanto vive nel tempo e nello spazio. L'aggiornamento e l'integrazione sono i principali tratti che contraddistinguono la nuova edizione. L'aggiornamento riguarda i documenti magisteriali e dei dicasteri romani, nonché gli atti del coetus incaricato della revisione della parte del Codice del 1917 relativa ai beni temporali. Sono inoltre stati inseriti i numerosi contributi dottrinali pubblicati dall'autore a partire dal 1995; la bibliografia è stata rivista e ampliata. Le integrazioni riguardano l'amministrazione dei beni degli istituti religiosi, il sistema amministrativo della Santa Sede, ivi incluso l'istituto dell'obolo di san Pietro, nonché un approfondimento sui beni culturali, categoria che sta assumendo un rilievo sempre maggiore. L'esposizione si volge attorno a due grandi temi: quello biblico e quello della tradizione e del magistero della Chiesa.
Cultura economica : elementi di riflessione per la comunicazione istituzionale dei beni temporali della Chiesa / Cristian Mendoza Ovando
. - Roma : EDUSC, 2016.
A 261.52 MEN CUL
La Chiesa è interessata alla cultura economica del contesto sociale in cui vive perché da questa organizzazione economica dipende in buona parte la vita dei suoi fedeli e delle sue istituzioni. E la società odierna è, oggi più che mai, guidata nel suo funzionamento dall'organizzazione economica. Spiegare i problemi che possono sorgere da una logica solo umana di organizzazione economica è una delle sfide più importanti per la Chiesa sul terreno della comunicazione. Questo è lo spirito del nostro trattato, che vuole offrire un contributo all'interdisciplinarietà tra economia, diritto canonico e dottrina sociale della Chiesa, suggerendo anche alcuni spunti di riflessione sulla comunicazione istituzionale relativa all'origine e alla funzione dei beni temporali nella Chiesa, con la consapevolezza che essa non è soltanto una realtà umana, ma anche e soprattutto divina, quindi mai completamente traducibile nei termini di qualsiasi cultura attuale. Molti pastori sono poco inclini a pensare che questo sistema socio-economico sia in grado di aiutare l'istituzione ecclesiale a muoversi in un mondo dominato da un'economia che condiziona l'esistenza degli uomini senza tenere conto della loro dimensione religiosa. Per di più, la profonda specializzazione degli studi universitari non facilita la comprensione del mondo economico da parte dei pastori della Chiesa, che non sempre hanno la possibilità di studiare ed essere preparati in questi aspetti così importanti per la nostra società. Occorre sviluppare una certa sensibilità attraverso corsi specialistici per coloro che dovranno governare e presentare la realtà ecclesiale ai diversi enti che costituiscono la sfera pubblica: fedeli, politici, benefattori, mezzi di comunicazione, ecc. Le riflessioni presentate in questo testo tendono anche a custodire la realtà della Chiesa così come si manifesta nella sua struttura materiale, senza tradire il senso dell'istituzione privilegiando altre attività, per lodevoli che siano. Da questo punto di vista, si possono attuare strategie di sviluppo economico per le strutture ecclesiali, dato che ci sono ancora ampi spazi di miglioramento, in molti Paesi e in tante realtà. La riflessione sulla cultura economica della Chiesa ci porta infine a considerare che anche la storia ha un suo peso e all'analisi delle realtà specifiche dell'istituzione ecclesiale: Santa Sede, Stato-Città del Vaticano, le diocesi, le parrocchie, come realtà da comprendere, spiegare e sviluppare in maniera approfondita.
Per un cambio di paradigma : diritto canonico, teologia e riforme della Chiesa / Carlo Fantappié
. - Bologna : EDB, 2019.
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Nella storia bimillenaria della Chiesa, l'alleanza tra la teologia e il diritto canonico ha permesso di attuare riforme importanti e incisive. La straordinaria flessibilità della scienza canonistica medioevale e moderna ne è stata la condizione primaria. Ma, da un certo momento in poi, le due discipline non hanno più marciato in sintonia. L'assenza di collaborazione tra loro è una delle cause che hanno frenato la recezione dei decreti conciliari. Questo problema si ripropone, in modo urgente, dopo che papa Francesco ha valorizzato la prospettiva sinodale nella Chiesa e, nel contempo, stimolato un rinnovamento epistemologico delle scienze sacre. Tenendo conto di questo duplice livello di riforma, il volume si propone di risalire alle cause della separazione della teologia dal diritto canonico, individuando nel Codice del 1917 una svolta determinante non solo per la scienza canonistica, ma anche per le discipline teologiche e la concezione della Chiesa. Una riflessione storico-critica sui presupposti lontani della codificazione canonica e sulla frammentazione attuale della teologia può servire a superare gli ostacoli che impediscono una rinnovata intesa tra teologi e canonisti e a progettare un comune cambio di paradigma. Al tempo stesso, l'esperienza canonistica può integrare efficacemente la riflessione teologica, richiamando la necessità che le riforme nella Chiesa si attuino attraverso strutture sinodali e si consolidino mediante un lavoro di mediazione dottrinale e istituzionale.